Chi è Casey Crescenzo? È un tenerone di 27 anni con la barba con già una notevole carriera musicale alle spalle, leader fondatore dei The Dear Hunter, band di alternative rock con uscite progressive, songwriter, polistrumentista e produttore a tempo perso. Ma soprattutto Casey Crescenzo è la voce sofferta e melanconica che ci racconta la saga di “The Boy”, protagonista di un concept di sette album iniziato nel 2006 con il primo atto (The Lake South, The River North) e continuato nel 2007 e 2009 con gli atti 2 e 3, veri e propri gioielli del rock moderno.
Prima di proseguire con questa avvincente storia, Casey e compagni si sono dati una “pausa”, per così dire, buttandosi su un altro progetto che era da tempo in cantiere. The Color Spectrum è un cofanetto di 9 vinili (da 10”), ognuno corrispondente ad un EP denominato da un colore. Da questa opera sono stati estratti undici pezzi che formano il CD appena uscito, anche questo intitolato The Color Spectrum.
Chi conosce già i The Dear Hunter apprezzerà fin dal primo ascolto questo nuovo lavoro della band americana. Chi invece non ha avuto ancora la possibilità di ascoltare le toccanti melodie della voce di Casey, alternate ad affilate schitarrate e suggestive sezioni di piano, questa è l’occasione buona per tuffarsi nel loro mondo.
Ma questo rock ci verrà mai a noia?
NO! Questa è la mia risposta. Anche con i riff scontati e i ritornelli ripetitivi, i con giri di basso ipnotici e le ballate pallose da spiaggia, se è fatto bene il rock è immortale.
Per questo inizio di settembre mi va di puntare il dito su tre album (due full lenght e un EP) semplicemente rock, anche se i Brad hanno reminiscenze grunge e i Dear Hunter sono in parte indie e in parte addirittura progressivi. Parentesi; i Dear Hunter rimangono una delle mie band preferite degli anni 2000!
Per gli amanti di Shawn Smith e della sua voce sofferta, tornano a distanza di otto anni i Brad con un disco registrato nel 2003. Best Friends non aggiunge nulla di nuovo a quello che la band di Seattle ha già fatto ma è comunque un buon modo per tornare indietro nel tempo.
Nel tempo ci si torna alla grande con l’ultimo dei Black Mountain, band canadese di rock -psichedelico che spacca davvero il culo. Wilderness Heart vi farà venire la voglia di mandar giù qualche pasticchina colorata, e vi troverete a danzare sul tavolo anche con delle semplicissime mentos alla fragola.
In attesa del quarto episodio della Saga-Dear Hunter (era atteso un EP invece sembra che Crescenzo e CO. siano intenzionati a fare uscire un full lenght, anche se non si sa ancora quando), la band americana rilascia un cofanetto che include i primi due dischi più un libro e un EP di inediti, The Branches EP. Anche solo per 10 minuti scarsi di nuova musica merita il download.
Insomma, un settembre all’insegna del rock, tanto per ricaricarsi un attimo…
Ecco una lista dei concept album che reputo fondamentali. Ho forzato le mie scelte evitando di inserire più di un album per band, di conseguenza molti dischi importanti sono rimasti fuori. Ho anche cercato di abbinare ai classici alcune mie personali “scoperte”.
1. TOMMY – The Who (1968)
Un capolavoro del rock, un disco fondamentale, l’esempio principe del disco-viaggio. Guardalo e ascoltalo qui.
2. THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY – Genesis (1974)
Un disco controverso che i critici hanno calpestato, a mio avviso è invece il lavoro più maturo dei Genesis. Guardatevi questa performance di Peter Gabriel del ’78, quando ormai se ne era già andato da diversi anni dalla band. Continua a leggere →
L’ultimo decennio di questa personale classifica (a dire il vero le classifiche non sono il mio forte e non mi piacciono neppure, ma ho voluto lo stesso provarci) é forse quello piú difficile da valutare, per due motivi ben precisi. Primo perché il prog, dopo i belli episodi underground degli anni ’90, ha cominciato a fare capolino nelle charts. La crisi del disco infatti ha premiato la qualitá e rallentato le vendite dei grandi nomi. In questo modo il prog é rinato anche per il grande pubblico, e di conseguenza si sono avute negli ultimi dieci anni moltissime produzioni di qualitá (anche se forse si é risentita una carenza di creativitá). Secondo perché i miei gusti sono cambiati e ho allargato i miei ascolti, scostando l’occhio critico dal genere.
Comunque questi qui sotto sono a mio avviso gli album piú importanti degli ultimi dieci anni, estratti anno per anno.
1999: Stupid Dream – Porcupine Tree
2000: SMPTe – Transatlantic
2001: Lateralus – Tool
2002: Six degrees of inner turbulence – Dream Theater
2003: The Power to Believe – King Crimson
2004: Be – Pain of Salvation
2005: Ghost Reveries – Opeth
2006: Amputechture – The Mars Volta
2007: Act II: The Meaning Of, And All Things Regarding Ms. Leading – The Dear Hunter
Sono usciti, non ancora ufficialmente certo, ma in rete si trovano tutti e quattro. Parlo dei più attesi album del panorama progressivo di quest’anno, anche se altri ne arriveranno dopo l’estate. Ne ho già parlato in alcuni articoli precedenti. L’euforica attesa è finita, e come succede sempre più spesso, non occorre attendere la data annunciata per ascoltare le nuove avventure dei propri paladini del rock. Qualche anno fa c’era da scandalizzarsi, oggi invece è ordinaria amministrazione, e di sicuro la migliore pubblicità per una band.
Se si leggono i commenti sui vari torrent o forum su cui è possibile scaricare gli album, ci si accorge che, almeno all’apparenza, molti utenti hanno intenzione di mettere mano al portafoglio per acquistare, una volta uscita, l’opera originale. Spesso sono gli stessi trackers che invitano gli utenti a supportare la band, andando ai concerti oppure acquistando la merchandise. Questo è quel che è, e dire se sia giusto o sbagliato è completamente irrilevante, perché esiste, funziona e la gente lo fa. Semplice.
Quindi andatevi a trovare questi quattro capolavori. Octahedron dei Mars Volta, sognante e melodico, sulla scia della vecchia The Widow per intenderci. Dopo due album devastanti come Amputhecture e Goliath, la band californiana torna con un disco struggente. Ascoltatevi le litanie di Since We’ve Been Wrong (vedi sopra) o With Twilight As My Guide. Roba da brividi (ascolta il resto dell’album qui).
Act III: Life & Death è il terzo capitolo dell’opera rock divisa in sei parti dei Dear Hunter, band di post-hardcore con derivazioni progressive di Boston, al momento una delle mie preferite. Magnifiche le punte melodiche di pezzi come What It Means to Be Alone o di Father. Il disco, come i precedenti, ricorda un musical più che un classico concept di stampo progressivo.
Impeccabili come al solito i Dream Theater, che rischiano però di diventare prevedibili. Questo Black Clouds & Silver Linings é l’ennesimo episodio di progressive metal da catalogare. Niente di nuovo ma sempre una grande emozione per gli amanti del genere. Il pezzo più importante è sicuramente la lunghissima The Count of Tuscany, una canzone ispirata da un episodio poco piacevole avvenuto a al chitarrista Petrucci durante un soggiorno in Toscana. Più interessanti le cover in studio tra le quali spicca la magnifica Stargazer dei Rainbow.
Rimanendo nel genere con Anno Domini High Definition dei Riverside, band polacca a metà strada tra i Dream Theater e i Porcupine Tree. Splendido anche questo nuovo episodio del quale vorrei ricordare Egoist Hedonist, un pezzo potente con curiose parti di fiati ed escalations progressive.
Trovate questi quattro dischi e sparateveli nel vostro I-pod. Poi, con calma, pensate a comprarli, che alla fine dei giochi il pezzo di plastica confezionato da sempre una bella soddisfazione. Ma più importante, andateli a vedere se passano dalla vostra città. Sicuramente il miglior modo per apprezzarli e gratificarli.
Tre piccoli esercizi di prosa estratti dall’esperimento LA PERGAMENA, uno strumento di scrittura creativa appena messo in rete da Willoworld. Un omaggio a tre splendide canzoni.
PAPA’ E’ A POSTO
Ho poche parole da dirti. Te le sussurrerò piano, perché possano rimanere nel tuo cuore, anche quando io non sarò più qui.
No, non piangere per me, per le cazzate che ho fatto, per come sono diventato. Io non sono diventato un bel niente. Ho semplicemente scelto di essere come sono. E può non piacere al mondo, può non piacere anche a te, ma è così. E non me ne vergogno.
Avrei potuto studiare, fare carriera, diventare una persona importante, fare soldi. E probabilmente non mi sarei mai piaciuto come mi piaccio adesso.
Allora piccolo, non piangere se il tuo papà sta male. Tuo papà è a posto, credimi.
Ha solo bisogno che tu gli allunghi quella bottiglia…
Ascoltando “Alcholic” degli Starsailors
LA PAROLA FINE
Cazzo, dio, ho meno di cinque minuti per dirti quanto ti odio. Ma forse bastano, anzi, forse sono anche troppi. Perché te l’ho già fatto capire, no?
Lei, si sempre lei. Perché, c’è qualcosa di strano? Innamorato, stupido innamorato… No, non è solo questo.
È una lama che penetra lentamente, è un coltello arrugginito che si insinua nei miei intestini.
Ancora quel dannato telefono. Ancora la voce di lei che piange, che stride, che ride, che finge. Ed io che continuo a risponderle, credendo che le importi per davvero. No, non gliene importa più niente di me, non gliene è mai importato un cazzo. Lo fa solo per sentirsi meglio, la troia!!!!
Lasciami perdere. Lasciami stare. Ho solo bisogno di un altro goccio per finire questa serata, così potrò prendermela ancora un po’ con dio, quello stronzo. Sputerò parolacce e mi lascerò felicemente dilaniare da queste note. Le solite note…
Addio, stronza!!!!!
Addio.
Sono io che riaggancio, questa volta. Sono io che scrivo la parola fine, in fondo a questa storia.
Addio.
Come può esserci un mondo per domani, in questa notte buia, più buia delle altre. Anche la luna non mi dice il vero. Falsa è la sua luce, riflessa dal vetro della finestra di camera mia. Vorrebbe convincermi che tutto va come dovrebbe andare. Una romantica ubriacona, ecco cos’è…
La musica continua ad abbattersi su questa assurda realtà, quasi non riesco a sopportarla. Bastarda! Bastarda!
Eppure continuo ad andare avanti, io sveglio domani alle cinque e trentacinque, una giornata a mangiare polvere di cemento, sotto il sole impietoso. Maledetti…. Una trappola, ecco che cos’è…
E allora luna, la fai da puttana anche stasera, oppure mi stai ad ascoltare? Si, ho da dirti una cosa orribile. Sto per fare qualcosa di terribile, contro ogni aspettativa, contro ogni possibilità. Sto per compiere una pazzia. Ma ormai non m’importa più niente.
Basta una spinta giusta, una vite tronca, un minimo errore, e tutto crolla. L’intero palazzo, l’intero sogno, l’intero fottuto disegno!
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INCOHERENCE: Dream Theater, The Mars Volta, Tool ecc.
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