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CYNIC – Traced in Air

15 Set

RX BANDITS – Mandala

15 Set

LE ORME – La Via della Seta

12 Apr

Delle vecchie Orme è rimasto solo il nome, dato che con la dipartita di Tagliapietra un paio di anni fa, solo il batterista Michi Dei Rossi è rimasto di quel meraviglioso trio che cavalcò gli anni settanta con uno dei sound progressivi più originali del panorama, un sound che spiccava più che altro per l’hammond di Pagliuca e la voce di di Aldo Tagliapietra. Ma se si affronta questo album appena uscito senza la pretesa di ritrovare la magia di quello storico gruppo, non sarà difficile perdersi nelle sue nobili sezioni melodiche, grazie soprattutto ai virtuosismi di Michele Bon (davvero un ottimo tastierista). La Via della Seta è un concept di tutto rispetto, che credo piacerà a tutti gli amanti del progressive italiano come il sottoscritto.

LA VIA DELLA SETA – Le Orme
[Studio Album · 2011]

1. L’alba di Eurasia (2:03)
2. Il romanzo di Alessandro (2:56)
3. Verso Sud (3:14)
4. Mondi che si cercano (3:16)
5. Verso Sud (Ripresa) (1:21)
6. Una donna (1:38)
7. 29457, l’asteroide di Marco Polo (1:08)
8. Serinde (4:25)
9. Incontro dei popoli (4:55)
10. La prima melodia (5:33)
11. Xi’an – Venezia – Roma (4:36)
12. La via della seta (6:05)

Total time: 41:12

Line-up / Musicians
– Michi Dei Rossi / drums, tubular bells, Glockenspiel, cymbals, Bhayan
– Michele Bon / Hsammond C3, piano, synthesizers, keboards, back vocals
– Fabio Trentini / bass, bass pedals, acoustic guitars, ducimer, electric sitar, back vocals

Featuring:
– Jimmy Spitaleri / lead vocals
– William Dotto / electric guitar
– Federico Gava / piano, synthesizers, keyboards

Guarda anche Felona e Sorona Live

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WELCOME TO MY DNA – Blackfield

30 Mar

Se vi va di scoprire un genio indiscusso del progressive moderno, artista sfuggente, un po’ antipatico e molto prolifero, che gli amanti del genere conoscono con il nome di Steve Wilson, consiglio vivamente di partire dai Blackfield, progetto che il polistrumentista inglese porta avanti ormai da sette anni insieme all’autore israeliano Aviv Geffen. Il formato della canzone classica, le melodie “easy-listening”, la presenza degli archi e del piano, le atmosfere oniriche ed autunnali, vi faranno subito innamorare del talento di questo personaggio. Poi potrete passare alle altre avventure di Wilson, leader degli ormai famosi Porcupine Tree e produttore di molti gruppi e progetti del genere progressive.

È uscito di recente il terzo capitolo della saga Wilson-Geffen, Welcome to my DNA, un album che tiene testa ai precedenti, per altro magnifici, in cui risaltano soprattutto gli ottimi arrangiamenti orchestrali. È un disco che aspettavo dall’inizio dell’anno quando ne ho letto l’annuncio, e naturalmente consiglio vivamente a tutti i lettori del blog. Lasciatevelo scorrere addosso, anche se è primavera e magari avreste voglia di qualcosa di più frizzante. I Blackfield parlano di pancia e suonano con l’anima; non sono solo canzonette…

WELCOME TO MY DNA
Blackfield

Studio Album, released in 2011

Songs / Tracks Listing

1. Glass House
2. Go to Hell
3. Rising of the Tide
4. Waving
5. Far Away
6. Dissolving with the Night
7. Blood
8. On the Plane
9. Oxygen
10. Zigota
11. DNA

Trovalo qui.

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MASCHERATA: Una Compilation Italiana

29 Gen

MASCHERATA
Una Compilation della Owlrecords

1. Il suono della domenica
Zucchero

2. Dalla pace del mare lontano
Sergio Cammariere

3. Dentro Tutti I Miei Sogni
Giuliano Palma and the Bluebeaters

4. La miei radici
Alan Sorrenti

5. O Bella Bionda
Fabio Concato

6. Tutto su Eva
Carmen Consoli

7. The Game is Over
Franco Battiato

8. Vado Alle Hawaii
Sergio Caputo

9. Oltre le rive
Zucchero

10. Autunno
Francesco Guccini

11. Niente è come sembra
Franco Battiato

12. Quasi Quasi Mi Metto A Cantare
Fabio Concato

13. Paese Di Finti
Sergio Cammariere

14. L’appuntamento
Giuliano Palma and the Bluebeaters

15. Bimba Se Sapessi
Sergio Caputo

ASCOLTALA QUI

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L’ALTRA: Telepathic

20 Gen

Pop eclettico, indie, sentori di folk e melodia. I “L’Altra” sono una band sperimentale di Chicago formata da Lindsay Anderson, Giuseppe Costa, Ken Dyber, Eden English e Marc Hellner. Dopo alcuni ottimi lavori nella prima metà degli anni 2000, la band si è presa un po’ di tempo. A distanza di cinque anni dal suo ultimo album, pubblica finalmente il quarto full lenght.

Telepathic è un disco da mettere in sottofondo nelle mattine ancora fredde di questo gennaio. È un incantesimo per propiziare un rapido avvento della primavera. Consigliato a chi ama guardare fuori dalla finestra le goccioline di rugiada sugli alberi.

L’ALTRA: Telepathic (2010)

01. Dark Corners
02. Nothing Can Tear It Apart
03. Big Air Kiss
04. Boys
05. When The Ships Sinks
06. Black Wind
07. Either Was The Other’s Mine
08. Winter Loves Summer Sun
09. This Bruise
10. Telepathic
11. Dark Corners II

Scaricalo qui

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I CINQUE ALBUM PROGRESSIVI DEL 2010

5 Gen

Nella mia personale classifica musicale del 2010 trovano posto solo 5 album. I grandi nomi del panorama progressive non hanno prodotto nulla in questi ultimi dodici mesi, di conseguenza ci si aspetta un 2011 ricco di belle novità, a partire dal nuovo Mars Volta (chissà se Rodriguez non si è già mangiato il fegato aspettando pazientemente i testi di Cedric…)

I Dream Theater sono già entrati in studio, o almeno è quello che ci confessa Petrucci col suo ultimo messaggio su Twitter, ma ancora non si sa nulla di chi prenderà il posto di Mike Portnoy. Anche gli Opeth si apprestano a registrare il loro nuovo album, e poi chissà, forse seguiranno i Porcupine Tree e i Flower Kings, magari più avanti… E poi dovrebbero tornare anche gli Yes con il cantante nuovo… Insomma, il 2011 potrebbe essere un altro anno importante per il progressive rock.

I cinque album che hanno lasciato il solco sul mio lettore MP3 sono i seguenti (non in ordine di importanza): Heavy Metal dei Motorpsycho, La Buona Novella della PFM, We’re Here Because We’re Here, grande ritorno degli Anathema, The Neverending Way of OrwarriorOR degli Orphaned Land (altro grande ritorno!) e infine Il Pittore Volante, dell’inaspettata reunion della Raccomandata con Ricevuta di Ritorno. Ognuno di questi dischi, per altro molto diversi tra loro, mi ha lasciato qualcosa dentro. Ve li consiglio tutti vivamente; potrete trovarli sicuramente su Filestube.

Leggi anche: Il Miglior Prog del 2010 e I Migliori Album del 2009

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IL MIGLIOR PROG DEL 2010

28 Dic

Secondo Progarchives, il database del rock progressivo più completo della rete, questi sono i dieci migliori album del 2010. La classifica si basa sulle opinioni dei webtnauti che frequentano il sito. Conosco solo alcuni di questi lavori, e nessuno (a parte forse gli Haken) trova posto nella mia personale classifica che pubblicherò a breve.

Clikkate sulle copertine per leggerne i titoli.

NB: La classifica è aggiornata alla data di questo articolo e potrebbe subire in futuro delle modifiche. Fonte: http://www.progarchives.com/

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INCOHERENCE

10 Dic

Una compilation ispirata da una magnifica illustrazione di Charles Huxley. Trame progressive, oscuri vortici metallici e tanta melodia.  Ascoltatela a questo link.

TRACKLIST

1. Karn Evil 9 (1st Impression)
Various Artists

2. Desperate Graves
The Mars Volta

3. Mount Marilyn
Tiamat

4. Enchantment
Paradise Lost

5. Vicarious
TOOL

6. Buying New Soul
Porcupine Tree

7. The Great Debate
Dream Theater

8. Homeworld
Yes

9. Conceiving You
Riverside

10. Waking Hour
Gathering

11. La terra dell’acqua
PFM

12. Anytime
Vanden Plas

13. Monsters and men
The Flower Kings

Ascolta le altre compilation

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I SUPERGRUPPI DEGLI ANNI ’90

6 Dic

Gli anni novanta hanno visto la rinascita del progressive rock, grazie a una manciata di felici episodi che hanno aperto la strada a nuovi sound e movimenti. La scena svedese nasce, o forse sarebbe meglio dire “rinasce”, con l’avvento di Anglagard e Anekdoten. I loro album di esordio rimangono ancora oggi dei masterpiece del genere. Negli States invece il progressive metal si consolida con Images and Words dei Dream Theater. Ai Marillion, che hanno tenuto il genere in vita durante tutti gli anni ’80, seguiranno una serie di band, soprattutto europee, che rifonderanno il sympho rock dalle ceneri dei grandi maestri degli anni ’70. È un periodo d’oro, quello della prima metà degli anni ’90, al quale seguirà una fase forse ancora più intensa, secondo una linea logica già vista. La seconda metà degli anni ’90 sarà infatti il periodo dei Supergruppi.

Nel 1997 esce Black Light Syndrome dei Bozzio Levin Stevens, al quale farà seguito Situation Dangerous del 2000. Sono due album a dir poco strepitosi, in cui melodia, potenza e tecnica si fondono alla perfezione. Si tratta perlopiù di sperimentazioni ed improvvisazioni, ma i risultati sono a dir poco devastanti.

Nel 1998 due quinti dei Dream Theater (Petrucci-Portnoy) danno vita al progetto Liquid Tension Experiment, con il supporto di Jordan Rudess (allora non faceva ancora parte dei DT) e del solito Tony Levin. La musica dei LTE è veloce, potente, assolutamente travolgente. Già l’anno dopo uscirà il secondo capitolo di questa bella collaborazione, Liquid tension Experiment 2, nel quale i nostri paladini proveranno a spingersi oltre, e a mio avviso con successo. Più deludente invece il terzo capitolo Spontanueus Combustion, datato 2007, privo della chitarra di Petrucci.

Più per palati sopraffini la collaborazione tra Tim Alexander (Primus) e Michael Manring, eclettico bassista americano, con l’aggiunta di Alex Skolnick (Testament). Attention Deficit, uscito nel 1998, è uno dei molti episodi di nobilitazione di musicisti appartenenti a scene estreme, come il metal appunto. A questo album seguirà l’ottimo The Idiot King del 2001.

Si danno da fare anche in Scandinavia, terra di grande tradizione progressiva. Due band culto dell’epoca, Anekdoten e Landberk, coniano il progetto Morte Macabre in cui vengono presentate cover di colonne sonore di vecchi film horror. Ma il momento più intenso dell’album è forse la lunga e drammatica Symphonic Holocaust, unico inedito in scaletta.

Sempre del ’98 il progetto Bruford Levin Upper Extremities, dove mezzi King Crimson incontrano il trombettista jazz Chris Botti e David Torn, che aveva già collaborato nel 1987 con Bill Bruford e Tony Levin nell’acclamato album Cloud Abaout Mercury. In questo caso ci si discosta leggermente dal rock, tuffandosi a capofitto nel jazz e nella fusion.

Nel 1999 Sean Malone dei travolgenti Cynic inizia il progetto Gordian Knot insieme a Trey Gunn, bassista dei King Crimson. Il risultato è un’opera di altissimo livello, che forse rappresenta nel migliore dei modi il fermento creativo di questo periodo. Ci sarà anche un seguito a questo disco, Emergent del 2003, quando ormai l’onda creativa è decisamente in declino.

Sean Malone parteciperà anche ad un’altro bel progetto del 2003, gli Official of Strategic Influence, insieme a Portnoy dei Dream Theater, Jim Matheos dei Fates Warning e il tasterista Kevin Moore, ex Dream Theater. Ed è proprio dai paladini del progressive metal che nascono altri due forti collaborazioni, i Platypus e i Transatlantic.

Non un semplice progetto tra grandi ma una vero supergruppo in stile ELP. I Transatlantic ci regalano in un decennio tre album di “true-progressive-rock” praticamente irraggiungibili, almeno per quanto riguarda la tecnica e il barocchismo. Al solito Portnoy si accostano Neal Morse (Spock’s Beard), Pete Trewavas (Marillion) e Roine Stolt (Flower Kings). Wirldwind, la loro ultima fatica, è del 2009.

Questi sono solo alcuni, ma forse i più importanti, progetti di quel periodo. A mio parere ognuna di queste opere non può mancare nella discografia di un vero progghettaro.

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